Il diritto alla salute è un diritto che ogni essere umano dovrebbe possedere a prescindere dalle condizioni socio-economiche; nella realtà dei fatti, però, la questione è purtroppo assai più complicata. Solamente in Germania, uno dei paesi più ricchi del mondo, centinaia di migliaia di persone attualmente non hanno modo di ottenere le cure mediche necessarie.
L’influenza dello stato sociale sulla salute e sull’aspettativa di vita è regolarmente confermata da diversi studi: secondo quanto riportato dal Robert Koch Institut (RKI), per esempio, gli uomini a rischio di povertà hanno un’aspettativa di vita ridotta di circa 11 anni, mentre le donne di circa otto anni; i gruppi di popolazione socialmente svantaggiati hanno poi un rischio da due a tre volte maggiore di disturbi e malattie come l’infarto, l’ictus e il diabete. Secondo un altro studio, invece, tra gli uomini e donne di basso status sociale di età pari o superiore a 65 anni sono circa il 65% coloro che valutano la loro salute generale molto scarsa, in opposizione al 30% di quelli che invece fanno parte delle classi sociali più alte.
Nemmeno i più piccoli, purtroppo, sono immuni agli effetti di questo svantaggio sociale: in media, infatti, i bambini provenienti da famiglie di bassa estrazione sociale hanno uno stato di salute significativamente peggiore rispetto ai loro coetanei provenienti da famiglie con un reddito più alto e, nella maggior parte dei casi, questi svantaggi sorti durante l’infanzia tendono a persistere poi anche più tardi nella vita.
Un altro gruppo di persone fortemente colpito da questo “fenomeno” sono i migranti: i richiedenti asilo, per esempio, non hanno un’assicurazione sanitaria adeguata e possono perciò ricevere solo cure di base, mentre chi non ha nemmeno il permesso di soggiorno è costretto a vivere in una sorta di “mondo delle ombre”, senza poter lavorare legalmente, affittare un appartamento o essere accudito senza timore di espulsione.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, anche i cittadini dell’UE devono far fronte a questi problemi, soprattutto quelli che provengono dall’Europa Orientale e che arrivano in Germania per sfuggire alla povertà: spesso e volentieri, infatti, o non riescono a trovare lavoro e non sono quindi poi in grado di pagare l’assicurazione sanitaria per sé e per le loro famiglie, o, in alternativa, trovano un lavoro che però non paga loro i contributi previdenziali (minijob/freelance).
Fortunatamente, non tutti ci stanno. Da anni la questione del diritto alla salute è al centro di numerosi dibattiti pubblici, e organizzazioni no profit in tutta Germania si rendono disponibili ad offrire sostegno alle persone socialmente svantaggiate che ne hanno bisogno. L’alleanza “Salute per tutti”, un’associazione che, per l’appunto, fornisce assistenza sanitaria a persone in Germania che non hanno o hanno un’assicurazione sanitaria insufficiente, ne è un esempio. Vi invitiamo perciò a sostenere questa causa andando a consultare il loro sito al seguente link.