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I grandi pensatori contemporanei ci hanno insegnato la labilità del confine tra libertà personale e rispetto delle libertà altrui. Questa questione non si limita però ad una mera dissertazione filosofica, anzi, si presenta come un tema fortemente attuale: il tema dell’aborto ne è un esempio. 

Al giorno d’oggi, nonostante i progressi degli ultimi decenni, un gran numero di Paesi del mondo presentano ancora diverse limitazioni (se non veri e propri divieti) per quanto riguarda l’aborto: in questo articolo vorrei quindi soffermarmi sulle conseguenze che ciò comporta, adducendo come esempio dati e informazioni derivanti da svariate ricerche scientifiche e andando così a fondo nella questione sanitaria dell’aborto.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, per esempio, secondo quanto affermato da un recente studio, vietare l’aborto porterà ad un aumento del 21% del numero di decessi correlati alla gravidanza: 21% significa che, se ora le morti annuali si aggirano all’incirca attorno alle 675 per anno (sempre in USA), con un tale incremento diventerebbero ben 815; su scala mondiale, questo risulterebbe quindi in migliaia di morti in più ogni anno. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, il motivo di tali numeri risiede semplicemente nel fatto che rimanere incinta (e portare a termine la gravidanza) è molto più pericoloso che abortire. 

Altra questione fondamentale rimane poi certamente quella degli aborti cosiddetti non sicuri che, a loro volta, con l’introduzione (o il mantenimento) delle leggi contro l’aborto finirebbero inevitabilmente con l’aumentare. Ponendo anche qui qualche dato, si stima che al giorno d’oggi il numero di aborti non sicuri effettuati all’anno (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) si aggiri attorno ai 25 milioni: tra questi, ben 23.000 causano la morte di una donna, per non parlare delle decine di migliaia (7 milioni secondo l’OMS) di donne che subiscono invece gravi complicazioni di salute come emorragie, infezioni, shock settici e perforazioni uterine/intestinali, problemi che, purtroppo, molto spesso provocano poi effetti a lungo termine come infertilità e infezioni croniche del tratto riproduttivo. Importante è poi anche ricordarsi che oltre alle difficoltà e ai problemi a cui devono far fronte le “mamme”, l’aborto non sicuro presenta anche delle gravi ripercussioni negative sulla salute e lo sviluppo dei bambini appena nati, per non parlare del fatto che le donne che non hanno accesso ad un aborto sicuro e legale sono spesso poi costrette a continuare con gravidanze indesiderate e potrebbero quindi non cercare cure prenatali, il che potrebbe aumentare i rischi di morbilità e mortalità infantile.

Dopo questa rapida immersione nella questione sanitaria dell’aborto, la domanda che tutti coloro che sono contrari l’aborto dovrebbero quindi porsi è…  potranno mai bastare delle motivazioni morali e/o religiose per giustificare questa assurdità? 

Vi consigliamo di consultare il seguente link per avere qualche informazione in più.

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