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Pensare fa parte della natura umana e ci permette di risolvere i problemi. Ma quante volte capita di ossessionarsi sul problema stesso invece che sulla sua soluzione? Se è successo anche a voi vuol dire che siete inciampati nell’overthinking, termine inglese intraducibile che sta a significare “pensare troppo o troppo a lungo”.
Che si tratti di rimuginare sul passato o preoccuparsi del futuro, parliamo di un loop costante di pensieri che pare non portare ad alcuna soluzione.
Quando si pensa troppo, invece di fare, quando si analizzano, commentano e ripetono gli stessi pensieri più e più volte, è overthinking. Questa abitudine ci impedisce di agire, consuma energia e la capacità di prendere decisioni, portando conseguenze anche sul corpo.
Non è una novità che il termine sia spopolato proprio negli ultimi anni. Si tratta infatti di uno stato mentale tipico della società odierna, nella quale si è soggetti al multitasking e a una reperibilità H24.
Per quanto da alcuni il “pensare troppo” possa essere visto come un segno di intelligenza, l’overthinking è in realtà dannoso per la nostra salute psico-fisica. Confusione, mal di testa, stress e ansia sono solo alcuni degli effetti negativi: l’overthinking è collegato anche a disturbi dell’alimentazione, insonnia e comportamenti autodistruttivi, come abuso di droghe e alcol.
Per di più intacca anche la nostra lucidità mentale, ostacola il problem-solving, risultando così controproducente. Dunque no, pensare troppo non aiuta a risolvere i problemi.
Se vi siete riconosciuti come overthinker, ecco alcuni suggerimenti per contrastare la “sindrome del pensare troppo”.
Distraiti per un po’
Piuttosto che sedersi e pensare al problema per ore, ci si può concedere del tempo per distrarsi. Il cervello può trovare modi migliori per elaborare una soluzione in background, mentre siamo distratti con un’altra attività.
Per staccare la spina ci sono vari modi, ma lo sport e l’attività fisica in generale (anche una semplice passeggiata!) sono tra i più efficaci per scaricare ansia e buttare fuori tossine non solo fisiche ma pure mentali. Qualunque attività si scelga di fare è importante non portare con sé il cellulare, in questo modo ci si potrà concentrare veramente su quello che si sta facendo, disconnettendosi da tutto il resto.
Sii presente
Secondo degli studi trascorriamo tra il 46% e il 60% del nostro tempo a preoccuparci del passato e del futuro. Riuscire a tornare nel presente e prenderne consapevolezza è utile per riacquisire quella lucidità mentale che ci serve per vedere le cose in modo chiaro.
Una pratica molto utile è sicuramente la scrittura, non a caso è spesso consigliata dagli psicologi. Scrivere aiuta a liberare la mente. Mettere su carta ciò che ci angoscia è un’ottima strategia per schiarirsi le idee e far sì che non prendano il sopravvento.
Un altro metodo assai efficace e praticabile ovunque è quello dell’attenzione focalizzata. Consiste nel descrivere in maniera oggettiva l’ambiente circostante, come una sorta di catalogazione, ad esempio: “parete bianca”, “alla parete sono appesi due quadri”, “il pavimento è parquet”. L’importante è che le affermazioni siano prive di opinioni, in questo modo la mente avrà la capacità di focalizzarsi solo sugli stimoli presenti, ignorando le distrazioni.
Nel migliore dei casi si può provare a meditare. La meditazione aiuta ad essere consapevoli e a vivere l’hic et nunc (il qui e ora) e non è affatto complicata. è possibile affacciarcisi anche senza alcuno strumento. Alla base della meditazione c’è infatti la respirazione.
Terapia
Se non riesci a liberarti dal pensare troppo, prendi in considerazione l’idea di ricevere un aiuto professionale. Pensare troppo può essere un sintomo di un problema di salute mentale, come la depressione o l’ansia. Un professionista della salute mentale può insegnarti abilità che ti aiuteranno a smettere di ossessionarti e rimuginare su cose che non sono utili. Inoltre, possono anche aiutarti a identificare strategie mirate che funzionino per te.

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