I bambini possono sentirsi in ansia per cose diverse a seconda dell’età. Molte di queste preoccupazioni sono una parte normale nella fase della crescita.
Dai 6 mesi ai 3 anni circa è molto comune che i bambini piccoli soffrano di ansia da separazione. Possono diventare appiccicosi e piangere quando vengono separati dai genitori o da chi si prende cura di loro. Si tratta di una fase normale dello sviluppo del bambino, che dovrebbe cessare intorno ai 2 o 3 anni.
Ci possono essere anche altri momenti nella vita di un bambino in cui si sente ansioso. Per esempio, molti bambini si sentono ansiosi quando vanno in una nuova scuola o prima di verifiche e interrogazioni. Alcuni si sentono timidi nelle situazioni sociali, e potrebbero aver bisogno di un sostegno.
Ma questo genere di preoccupazioni sono del tutto normali e vengono superate col crescere. Sono temporanee e non influiscono sul loro stile di vita. L’ansia diventa un problema per i bambini quando inizia a ostacolare la loro vita quotidiana. In classe durante una verifica, tutti i bambini saranno ansiosi, ma alcuni potrebbero essere così ansiosi da non riuscire ad andare a scuola. Un’ansia grave come questa può danneggiare il benessere mentale ed emotivo dei bambini, incidendo sulla loro autostima e fiducia. Possono chiudersi in se stessi e fare di tutto per evitare le cose o le situazioni che li fanno sentire ansiosi.
La maggior parte dei problemi di salute mentale in età adulta iniziano nell’infanzia e nell’adolescenza come forma d’ansia. Se un bambino soffre di ansia, i genitori e chi sta loro accanto possono fare qualcosa per aiutarlo.
Innanzitutto, è importante parlare con il bambino della sua ansia o delle sue preoccupazioni. Rassicuratelo e dimostrategli che capite come si sente. Se il bambino è abbastanza grande, può essergli d’aiuto spiegare cos’è l’ansia e gli effetti fisici che ha sul nostro corpo. Può essere utile descrivere l’ansia come un’onda che si accumula e poi si attenua.
Oltre a parlare con il bambino delle sue preoccupazioni e della sua ansia, è importante aiutarlo a trovare delle soluzioni riguardo il problema che lo preoccupa. Non evitate certe cose solo perché rendono il bambino ansioso. Lo farà sentire meglio nel breve periodo, ma a lungo andare rafforzerà l’ansia. (coping mechanism, pensare che l’ansia lo blocchi dal fare le cose).
Un altro errore da evitare sarebbe quello di porre delle domande “provocatorie”; quando incoraggiate il bambino a parlare dei suoi sentimenti, cercate di evitare domande come “hai paura per la verifica di oggi?”, per evitare di alimentare il ciclo dell’ansia, basta porre domande aperte, ad esempio “come ti senti per la verifica di oggi?”.
Una cosa da tenere a mente invece, è rispettare i sentimenti del bambino, ma senza nutrirli. È importante capire che dargli riconoscimento non sempre significa essere d’accordo. Dunque se un bambino è terrorizzato dall’idea di andare dal medico perché deve fare una puntura, non bisogna sminuire queste paure, ma nemmeno amplificarle. È necessario ascoltare ed essere empatici, aiutarli a capire cosa li angoscia e incoraggiarli a sentire che possono affrontare le loro paure. E potete far sapere loro che, man mano che affrontano queste paure, il livello di ansia diminuirà col tempo. In questo modo, i bambini capiranno che non state chiedendo loro di fare qualcosa che non sono in grado di gestire.
Sicuramente una cosa che può aiutarli è diminuire il tempo di attesa. Quando abbiamo paura di qualcosa, il momento più difficile è proprio prima di farla. Se il bambino è nervoso per la visita medica, non è il caso di iniziare a parlarne due ore prima dell’appuntamento: è probabile che questo lo renda ancora più nervoso. Cercate quindi di ridurre al minimo questo periodo.
Un ultimo consiglio, ma non meno importante, è quello di riflettere con il bambino. A volte è utile parlare di cosa accadrebbe se la paura di un bambino si avverasse: come la gestirebbe? Un bambino ansioso di separarsi dai genitori potrebbe preoccuparsi di cosa accadrebbe se un genitore non venisse a prenderlo. In questo caso potrete chiedergli cosa farebbe in quella situazione. Per alcuni bambini, avere un piano può ridurre l’incertezza in modo sano ed efficace.
L’obiettivo non è eliminare l’ansia, ma aiutare il bambino a gestirla.
Nessuno di noi vuole vedere un bambino infelice, ma il modo migliore per aiutare i bambini a superare l’ansia non è cercare di eliminare i fattori di stress che la scatenano. Si tratta di aiutarli a tollerarla, a funzionare al meglio che possono, a discapito di essa. E come conseguenza di ciò, l’ansia diminuirà col tempo.